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Il magico potere dei colori

Mai avrei pensato che l’annosa questione dell’avere “l’armadio pieno e niente da mettersi” potesse dipendere dai colori. La scoperta dell’armocromia per me è stata – letteralmente – la più rivoluzionaria scoperta in fatto di moda sostenibile. Di cosa si tratta? È una vera e propria scienza che, in base alla combinazione di pelle, occhi e capelli, analizza e stabilisce i colori che ci stanno meglio. L’approccio è sia empirico che analitico, e si basa su quella che in termine tecnico si chiama “analisi del colore”.

I due incontri che mi hanno svelato il magico mondo dei colori sono due. Il primo è stato con Anna Turcato, consulente di immagine vitaminica e competente, che organizza consulenze private e masterclass nelle principali città italiane. Anna mi ha fatto scoprire innanzitutto il mondo del body shape (vestirsi in base alle proprie forme), scardinando molti dei pregiudizi che avevo sul mio corpo. Uno su tutti: i fianchi più stretti delle spalle, che mi conferiscono una forma a rettangolo. E io che pensavo di avere i fianchi alla Kim Kardashian.

I miei tentativi di nascondere i fianchi sotto maglie oversize e pantaloni neri non facevano altro che accentuare i difetti e mortificare i miei punti di forza. Parlo in prima persona, ma al mio posto sono certa che ci possano essere molte di voi: pregiudizi, false convinzioni, poca consapevolezza delle proprie forme. Del resto, se non conosciamo quali sono i nostri maggiori pregi e difetti, come possiamo valorizzare i primi per rendere irrilevanti i secondi?

Il corso che ho frequentato con Anna era composto da una classe di sole donne, manco a dirlo. Perché il nostro è il genere che più è messo sotto pressione da canoni estetici utopici. E noi ci caschiamo con tutti e due i piedi. Ci sentiamo spesso inadeguate, sciatte, poco curate, grasse, magre, brutte, gonfie. Quando l’unica nostra manchevolezza è quella che riguarda la conoscenza di noi stesse e la consapevolezza che si può stare bene nei propri panni. Ecco, posso affermare con una certa sicumera che un corso o una consulenza con una professionista dell’immagine può cambiare la rotta di questa deriva autolesionista.

Armocromia fa rima con sostenibilità

Cosa c’entrano i colori con la moda sostenibile? E perché è così importante conoscere la palette di colori amici? Lo spiego in poche parole, per poi approfondirlo tra qualche riga: ottimizzazione, risparmio di tempo e denaro, gioia nel vestirsi.

Dicevamo del primo incontro magico, quello con Anna Turcato. Oltre ai principi base sulle forme del corpo e del viso, Anna insegna l’abbinamento dei colori. Il suo motto è “colore batte forma”: se anche abbiamo un capo che non ci calza a pennello in termini di forma, ma è della nostra palette, allora va benissimo. L’importante è avere abiti dei colori adatti a noi. E allora come fare a capire quali sono i colori amici?

È qui che arriva il secondo incontro magico che ha che fare con l’armocromia: Rossella Migliaccio. Non l’ho mai incontrata di persona, però ho letto il suo libro Armocromia, il metodo dei colori amici che rivoluziona la vita e non solo l’immagine (edito da Vallardi). Rossella ha fondato e dirige l’Italian Image Institute, ed è una delle consulenti di immagine più conosciute in Italia e all’estero. Armocromia si legge d’un fiato e spiega i tecnicismi in modo chiaro ed esaustivo: un ottimo strumento per approcciarsi la prima volta a questo metodo. È anche dotato di palette di colori, di modo che ognuna possa orientarsi tra le nuance della propria “stagione cromatica”.

Cosa c’entrano i colori con la sostenibilità lo spiega proprio Rossella nel capitolo Armocromia e guardaroba:

“Partiamo da un assunto: il guardaroba efficiente non è quello che ha tanti abiti, ma quello che consente tante combinazioni di abiti, ovvero tanto outfit. […] Per creare più outfit possibile, gli abiti devono seguire una stessa palette. Il che non vuol dire avere nell’armadio tutto nero oppure solo blu e giallo, ma semplicemnte orientarsi su colori della stessa famiglia cromatica. Basterebbe, insomma, che fossero tutti colori caldi o tutti colori freddi”.

Per stabilire qual è la propria palette bisogna fare l’analisi del colore, analizzando la pelle del viso, che è la prima discriminante per distinguere il sottotono freddo da quello caldo. La prima fase del metodo di Rossella consiste nell’accostamento di drappi di differente colore: la pelle non deve essere abbronzata e nemmeno truccata. Si devono coprire capelli e abiti con un telo bianco, di modo che non interferiscano con l’incarnato, e accostarsi alla luce naturale di una finestra.

I primi colori da accostare al viso per scoprirne il sottotono sono il rosso, l’argento e l’oro e il bianco. I sottotoni freddi brilleranno con il bianco ottico, l’argento e i rossi, per l’appunto, freddi; i sottotoni caldi, viceversa, brilleranno con la gamma di colori più calda. I colori freddi sono quelli che hanno all’interno un tocco di blu, mentre quelli caldi quelli che hanno un tocco di giallo. Le due stagioni cromatiche fredde sono inverno ed estate, mentre primavera e autunno sono quelle calde. Ogni stagione ha al suo interno 3 sottogruppi, che variano in base alle caratteristiche di valore e intensità.

Detta così, sembra una cosa complicatissima, in realtà basta solo un po’ di pratica. Il punto è scoprire la palette che ci valorizza di più, non indossare i colori che ci piacciono di più. È una differenza sostanziale. E non parlo solo di vestiti, ma anche di make-up, accessori, gioielli. Se tutto è in palette, scompariranno magicamente i segni d’espressione, le occhiaie, il grigiore dal viso. È sorprendente provare sulla propria pelle quanto l’armocromia possa cambiare la percezione della propria figura.

Essendo una scienza e non un’opione, l’analisi del colore deve essere precisa e meticolosa: solo in questo modo si può stabilire con esattezza la propria stagione. Se non dovessero bastare la lettura del libro di Rossella, ribadisco l’opzione di una consulenza/corso con una consulente di immagine. Per chi non avesse la possibilità economica di fare questo investimento, si possono acquistare on line per pochi euro i kit con i drappi colorati o delle cartoline con le palette stagionali suddivise per sottogruppi. perché, la verità, è che non esistono che “stanno bene a tutti”.

La moda ci dice cosa dobbiamo indossare (i famosi mus have), mentre la consulenza di immagine ci dice cosa ci valorizza. […] Questo non vuol dire rinunciare a seguire la moda, ma semplicemente essere in grado di filtrare gli input che arrivano dall’esterno e adattarli alle nostre caratteristiche fisiche e stiliche. Se ci pensate, questo approccio è anche più moderno e femminista: la moda è bella, ma siamo noi a dettare le regole. La moda suggerisce, ma siamo noi a scegliere. E soprattutto rivendichiamo il diritto e la libertà di essere diversi.

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